Non è una fake news purtroppo è la triste realtà di fronte alla quale sono stati messi gli imprenditori del comparto edile che negli ultimi anni hanno subito una riduzione degli addetti del 50%. Con una comunicazione del 14 maggio viene chiesto a tutti i titolari di autorizzazione estrattiva di versare la tassa aumentata a dismisura entro il 31 del mese. Per fare un esempio a chi è titolare di cava che pagava una tassa per l’estrazione di calcari inerti pari ad euro 0,08 al metro cubo ora dovrà adeguarla ad euro 0,43. Chi prima pagava 13.000 euro ora dovrà versare subito 70.000.

Si consideri che nel Salento sono presenti circa un terzo di tutte le attività censite in Puglia e grazie a questa scelta scellerata e spropositata, adottata dalla Giunta senza alcuna concertazione, si porterà alla chiusura moltissime di queste attività. La materia prima per l’edilizia è certamente rappresentata dall’estrazione e colpire un comparto già tanto penalizzato da una crisi asfissiante ci appare davvero difficile da sopportare.

Non si possono rapportare le attività del sud con quelle delle regioni del nord, dove le possibilità di export sono di gran lunga superiori. Questa tegola nell’edilizia pugliese farà perdere migliaia di posti di lavoro ad operai edili, Puglia Popolare chiede al Presidente Emiliano di riflettere su questo e di revocare l’atto approvato avviando una concertazione con le associazioni di categoria.