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Italia deferita dall'Ue sulla xylella

Data: 17/05/2018 - Ora: 13:07
Categoria: Attualità

xylella

Sull'abbattimento degli ulivi si è creato un vasto movimento di opposizione, formata da associazioni, partiti e istituzioni, contrari alla loro eradicazione.

La Commissione europea deferirà l'Italia davanti alla Corte di giustizia di Lussemburgo per non aver applicato le misure comunitarie per arrestare la diffusione della Xylella Fastidiosa.

La Xylella Fastidiosa (subsp. Pauca), è un batterio, che vive e si riproduce all'interno dei vasi linfatici degli ulivi e che, ostruendoli, ne provoca il disseccamento.

Come si è arrivati al deferimento europeo?
Vediamo.

"L'agente causale della malattia è Xylella Fastidiosa, una conclusione che abbiamo accettato come non più discutibile". "I dati disponibili sull'effetto di una pluralità di interventi agrotecnici e di condizioni ambientali sono a dir poco scarsi. "Le conseguenze della presenza del batterio in Puglia, come anche in Corsica e nella regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra, rappresentano un grave pericolo per l'Europa".
Questo il parere dell'Accademia dei Lincei sull'infezione degli ulivi provocata dalla Xylella, in Puglia.

Per evitare il diffondersi dell'infezione, le normative prevedono l'abbattimento degli alberi infetti e di quelli vicini. Una misura drastica, purtroppo, ma necessaria.
I primi focolai scoperti risalgono al 2013, e da allora l'infezione si è spostata coinvolgendo altre zone della Puglia. Il danno è ingente, sia economico, per la diminuzione della produzione di olio, che in alcune aree ha raggiunto il 100%, sia paesaggistico.

Sull'abbattimento degli ulivi si è creato un vasto movimento di opposizione, formata da associazioni, partiti e istituzioni, contrari alla loro eradicazione.
Il risultato è stato che l'infezione si è spostata, dal luogo originario, a Nord per 140 km e a Sud per 40 km, e gli ulivi che volevano essere salvati dalla eradicazione sono stati attaccati dalla Xylella e sono morti.
Si poteva fare qualcosa? Sì, attuando le procedure internazionali in materia fitosanitaria, come ricorda la Commissione europea. Per anni non si è fatto nulla, cullandosi nell'illusione che le sole pratiche agricole potessero fermare l'infezione. I ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche di Bari, già 5 anni fa, avevano individuato la causa dell'essicamento degli ulivi, ma non sono stati ascoltati, anzi sono stati indagati dalla magistratura!

Certo fa male al cuore veder recidere alberi, nel caso gli ulivi, magari secolari ma, o si presta ascolto alla sfera affettiva, agli impulsi e alle emozioni o si crede alla ricerca scientifica, al metodo scientifico. Chi ha responsabilità istituzionali, come il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, non può permettersi di seguire le propensioni, che vanno per la maggiore, degli elettori.

Non si curano le malattie neurodegenerative con il metodo Stamina, né i tumori con il metodo Di Bella, né gli ulivi ammalati da Xylella con lo zappettamento del terreno. E' il metodo scientifico che ci porta alla conoscenza della realtà. Purtroppo, nel nostro Paese, sembra che Galileo sia ancora uno sconosciuto.


Autore: Primo Mastrantoni, segretario Aduc

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