Intanto esse hanno, come Giano Bifronte, due aspetti: uno simpatico e uno tragicomico. Il lato simpatico - e amabile - è che appartengono alla famiglia dei rapaci esattamente come i gufi. L'altro, invece, scatena, pensieri multipli comprese opinioni mefistofeliche.
Intanto, in linea generale, la lista civetta è un inganno per l'elettore perchè essa non dice esattamente cosa vuole nel modo in cui si propone (la forma è sostanza!). Si accoppia a un partito grande col quale si "sposa" ma fino a un certo punto.
Calando il discorso nell'incredibile legge elettorale, nel Pastrocchium, la lista civetta ha i candidati eleggibili in collegi "certi" (termine che suscita qualche idiosincrasia) e questo non rende di per sè la lista combattiva ma poi tutto dipende dalla percentuale raggiunta realisticamente col voto. Se dovesse raggiungere il 3% eleggerà i suoi, se non dovesse raggiungere la soglia, la percentuale ottenuta servirà a far eleggere i candidati del partito "sposo", mentre, ancora, sotto l'1% disperderebbe i voti tra tutte le liste (non solo quelle di coalizione). Già questo basta per parlare di inganno.
Stando ai giochi fatti, e restando al Pd e dintorni, c'è una lista che potrà arrivare al 3%, vedi Più Europa, mentre le altre due, potrebbero non raggiungere l'1%.