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Data: 18/01/2018 - Ora: 16:30
Categoria:
Politica
"Assistiamo a un disagio crescente – spiegano i due consiglieri - rispetto all’erogazione degli assegni di cura sia perché incapienti, sia perché insufficienti"
"Nella prossima variazione di bilancio occorre un emendamento che ampli lo stanziamento già previsto e che allarghi la platea degli aventi diritto. Perché spesso gli assegni cura per i soggetti affetti da Sla e e Sma e da altre malattie neurodegenerative risultano del tutto insufficienti e incapienti".
Lo dichiarano in una nota i consiglieri regionali Pino Romano (Art.1 – MDP, Presidente III Commissione Sanità ) e Giuseppe Turco (La Puglia con Emiliano).
"Assistiamo a un disagio crescente – spiegano i due consiglieri - rispetto all’erogazione degli assegni di cura sia perché incapienti, sia perché insufficienti nel coprire e integrare le prestazioni fornite dal servizio sanitario pubblico. Parliamo di dati oggettivi e diffusi. Ce lo dicono le famiglie, ce lo dicono le tante testimonianze che abbiamo raccolto e ascoltato nella scorsa audizione svolta in Commissione Sanità con i rappresentanti dell’associazione "ConSLAncio" che si occupa delle persone affette da Sla".
"Alla luce di ciò – sottolineano Romano e Turco – chiediamo alle strutture regionali maggiore attenzione rispetto all’erogazione delle prestazioni, sia per la parte sanitaria, sia per la parte sociale e degli ambiti di zona iniziando proprio da una maggiore dotazione finanziaria. E al tempo stesso – concludono – ci impegneremo a portare alla prima variazione di bilancio del corrente anno una congrua integrazione finanziaria del corrispondente capitolo".
In effetti, i problemi non sono nuovi, già , nella sua parte iniziale del progetto, la misura risultò carente, con 30 milioni a disposizione (12 di competenza regionale) "ma per soddisfare tutti ne occorrono praticamente il doppio. - dichiararono alcuni consiglieri, quella volta di opposizione . Questo significa che non solo l’importo sarà ridotto a tutti e non supererà i 1.000 euro, ma che molte famiglie potrebbero rimanere fuori a causa del reddito ‘leggermente’ più alto rispetto alla povertà e quindi delle quasi 6.000 domande potrebbero rimanere fuori un bel numero. Allora chiediamo alla Regione Puglia che assuma quattro impegni, sui quali noi vigileremo: 1) va garantita la continuità , per i 2.500 storici, nella corresponsabile dell'assegno; 2) aumentare la spesa di compartecipazione della Regione (questa Giunta ha dimostrato che quando vuole trova risorse insperate); 3) non si deve tener conto del reddito ISEE che metterebbe fuori molte famiglie; 4) l'assegno di cura non può e non deve scendere sotto i 1.000 euro".
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