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Lecce2017. Salvemini: il ciclo del centrodestra si è chiuso, spazio a persone nuove

Data: 01/03/2017 - Ora: 09:38
Categoria: Politica

salvemini

Ieri sera, insieme al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, Carlo Salvemini ha incontrato i suoi sostenitori nella sala Bernini dell’hotel Tiziano

"Ai leccesi dico che è il momento di essere ambiziosi: il ciclo del centrodestra si è chiuso, ora spazio a persone nuove per una città in cui vivere meglio". Il manifesto di Carlo Salvemini.


Dice Salvemini: "Oggi chi vuole bene a Lecce chiede il cambiamento. Chi vuole bene a Lecce sa che dopo vent’anni un cambiamento può solo far bene alla città. Si è chiuso un ciclo: il centrodestra ha dato ormai tutto quello che poteva dare. A Palazzo Carafa si avverte stanchezza, mancano le idee nuove, mancano gli uomini in grado di garantire un rinnovamento".

"Sbaglieremmo a descrivere gli ultimi vent’anni con parole liquidatorie. Lecce ha investito sul recupero del suo straordinario patrimonio artistico storico monumentale, valorizzandosi come meta turistica. Lecce oggi ha un appeal diffuso, è interessante da visitare, ha incrociato la voglia di numerosi visitatori di ammirarne le peculiari bellezze. Ma non basta: dopo aver abbellito la casa è tempo di occuparci di chi la abita. Una città diventa più attraente quando piace a se stessa, ai suoi cittadini, a chi la abita quotidianamente".

"Dobbiamo recuperare l’entusiasmo spontaneo che ha accompagnato la candidatura di Lecce a Capitale Europea della Cultura. Una sfida in cui tanti si sono spesi al di là del colore dell’amministrazione comunale, lavorando per un bene più alto: la crescita di Lecce. Una volta preso atto del fallimento della candidatura, il sindaco Perrone e la sua amministrazione hanno tradito quella partecipazione, e le persone che avevano lavorato con entusiasmo".

"Il sindaco Perrone dice che la mia è una candidatura "contro". Più che contro, noi siamo sempre stati per la città, per l’interesse pubblico delle scelte dell’amministrazione. Siamo stati la minoranza in Consiglio comunale, non l’opposizione. E nel concetto di minoranza, in politica, risiede un’ambizione che non si trova in quello di opposizione: l’ambizione di diventare maggioranza".

"La più importante vittoria politica del centrodestra leccese è stata quella di convincerci che Lecce non voglia cambiare. Noi dobbiamo combattere lo stereotipo della città immobile, rifiutare di rappresentare Lecce come la città della conservazione".

"Sono un garantista convinto, chi mi conosce lo sa. Rispetto all’indagine che sta interessando alcuni dei protagonisti della politica e dell’amministrazione di questa città, non posso che ripetere quanto dissi già un anno fa: sarebbe stato meglio vivere una campagna elettorale libera dal sospetto che qualcuno, in città, possa aver approfittato del bisogno di casa per collezionare preferenze. Ieri la Procura ha invece chiesto una proroga delle indagini, la magistratura ha bisogno di più tempo per valutare se i comportamenti messi in atto da alcuni dei protagonisti della politica cittadina debbano, o meno, diventare oggetto di un processo. Ne prendiamo atto, senza dimenticare che il tema principale non è quello giudiziario: Lecce avverte da anni una delicata emergenza sociale sul fronte abitativo: famiglie che bussano alle porte del Comune per chiedere un alloggio, decine di sfratti per morosità".

"Bonificare eventuali aree di inquinamento criminale significherebbe liberare appartamenti che possono essere assegnati a chi ne ha realmente diritto. Dietro eventuali occupazione abusive per prepotenze e intimidazioni e non per necessità ci sono famiglie in sofferenza che ci chiedono di poter vivere dignitosamente e che si sentono rispondere che non ci sono case. Principalmente a loro dobbiamo saper dare una risposta".

"Ai leccesi dico che questa campagna elettorale è il momento giusto per alzare la testa, essere esigenti, coltivare ambizione. L’ambizione di vivere meglio. L’ambizione di questa città di creare opportunità attraverso servizi pubblici che funzionano. L’ambizione di non continuare a descriversi come una città governata da logiche clientelari, da favoritismi, da dinamiche di potere immodificabili. Noi Lecce la cambiamo a partire da noi stessi. La cambiamo se saremo capaci di dare a noi stessi l’opportunità di farlo".

"Mi è stato insegnato, a casa, che non c’è politica senza un sogno da tradurre in realtà. Per me, con voi, il sogno è quello di realizzare una città amica di chi ci vive oltre la bellezza dei luoghi, la mitezza del clima, l’emozione del mare, il sapore della cucina. Andiamo oltre quello che abbiamo già, costruiamoci l’opportunità di ricordare il presente come un’epoca memorabile. Cerchiamo di rendere Lecce amica dei suoi cittadini perché vicina ai bisogni di ciascuno, amica di chi ha meno perché si sforza di aiutarlo, amica di chi è bravo perché si adopera per agevolarlo e valorizzarlo".

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