Tecnicamente è il "Piano di conservazione e gestione lupo" voluto dal ministero dell’Ambiente, che martedì ha ottenuto il primo via libera tecnico della Conferenza Stato-Regione ed è in attesa del voto politico previsto per il 2 febbraio, ma in realtà è un contenimento della crescita numerica del quadrupede reo di sterminare greggi di pecore e animali di compagnia, come pare, succeda in Emilia Romagna. Un piano che ha provocato indignate reazioni da parte del mondo animalista in quanto, nell’ultima delle sue 22 "azioni", prevede la possibilità di abbattimento di esemplari di quella che è una "specie protetta". Contraria la Puglia e anzi, oggi il Presidente Emiliano lo chiede pubblicamente: "Chiediamo al Governo di eliminare il permesso di abbattimento dei lupi. Eventuali problemi di convivenza tra umani e animali non possono essere risolti con la tecnica dell'abbattimento. Inoltre il lupo è essenziale in molti luoghi a mantenere l'equilibrio dell'ecosistema. Quindi eliminarli incide sull'equilibrio dell'habitat in modo sbagliato".