Sempre di più sono le persone che si stanno avvicinando ad uno stile di vita indubbiamente sano.
L’attenzione sull’alimentazione sta portando un gran numero di individui a modificare i propri apporti nutritivi a favore di una dieta priva di derivazione animale.
Circa 4,5 milioni di persone, tra cui vip da Jovanotti a Pamela Anderson, a uomini che hanno fatto la storia come Gandhi ed Einstein, hanno scelto di aderire al veganesimo, un movimento filosofico basato sul rifiuto di ogni forma di sfruttamento degli animali, per nutrimento, abbigliamento, spettacolo e ogni altro scopo. La dieta vegana è una variante di quella vegetariana: mentre i vegetariani si limitano a non mangiare né carne né pesce, i vegani si astengono da tutti i cibi che contengono prodotti di derivazione animale, quindi anche latte, formaggi, uova e miele. Secondo gli esperti, seguire una dieta vegana equilibrata permette di vivere più a lungo e di sentirsi in forma, con un maggior carico di energia che solo gli alimenti vegan sono in grado di fornire. Il veganesimo non si limita a questo ma si spinge oltre alle abitudini alimentari: il vegano non usa vestiti di lana e seta, scarpe, borse e divani di pelle, o cosmetici e farmaci testati sugli animali. "se mia madre un giorno si dovesse ammalare e avesse bisogno di cure testate sugli animali, mi dispiace ma non potrà più essere mia madre". Questa è l’affermazione di Valerio Vassallo, durante un’intervista doppia del programma televisivo "Le Iene" andata in onda il 3 aprile 2016. Valerio, da vegano definito fondamentalista, sostiene le sue idee contro il direttore radiofonico "La zanzara" Giuseppe Cruciani , il quale afferma "Non me ne frega niente se urta la sensibilità di chi pensa che la vita di un piccione sia uguale a quella di mia figlia". In sostanza il vegano pone al centro della sua visione del mondo il rifiuto di ogni forma di violenza e di costrizione sulle specie animali, paragonandole e talvolta rendendole anche superiori, rispetto a quelle compiute sugli umani. Si preferisce la morte di un uomo che cento di animali: un agnellino ha gli stessi diritti di un uomo. Il pezzo di carne o pesce nel piatto o la fetta di prosciutto nel panino non sono altro che i corpi di animali - esseri sensibili, come gli uomini- uccisi dopo una vita di sofferenza in allevamento. Il 90% degli allevamenti che si trovano in Italia sono intensivi. Evitare di mangiare "carne e pesce" evita loro una morte atroce. E’ necessario avere la consapevolezza di quanto sia sbagliato fare del male e uccidere anche agli animali, oltretutto senza carne si vive molto meglio, è solo un'abitudine che può essere facilmente cambiata. "Leggendo libri e guardando video ho cominciato a realizzare quello che avviene negli allevamenti intensivi, cioè come noi cresciamo questi animali che poi mangiamo, sono andata di persona negli allevamenti e lì ho deciso che non avrei mai più voluto partecipare ad un sistema che è disposto per un piccolo, un briciolo di profitto in più far soffrire gli animali, farli soffrire in maniera deliberata. Tutte le condizioni degli allevamenti intesivi sono la negazione dell’esistenza degli animali, delle loro condizioni etologiche ed è una aberrazione anche per noi umani, vuol dire non avere umanità. Ho realizzato entrando all’interno degli allevamenti intensivi di suini come sono allevati questi maiali, da una parte ci sono quelli all’ingrasso, stipati uno sopra l’altro, appena nati gli viene tagliata la codina, proprio per queste condizioni di sovraffollamento altrimenti se la mangiano tra di loro. Peggio è la vita per le scrofe, vengono rinchiuse all’interno di gabbie a forma di scrofa, quindi fanno anche fatica ad alzarsi e qui devono allattare i loro 13 cuccioli, per me è inaccettabile." Questa è la testimonianza della conduttrice televisiva e giornalista vegetariana Giulia Innocenzi, avvenuta il 27 marzo 2016 durante un fuori onda su LA7 contro il carnivoro Camillo Langone, giornalista e saggista italiano, il quale dichiara "questo racconto mi lascia totalmente insensibile, io sono un uomo non sono un animale, io credo nella gerarchia degli esseri viventi, quindi voglio dire che le condizioni di vita degli animali mi interessano molto relativamente." Otre 1600 persone al giorno decidono di diventare vegetariani e vegani dopo aver conosciuto le verità di quanto accade negli allevamenti intensivi. Gli annalistici ci informano che l’identikit del vegano vive soprattutto al nord, in grandi città, occupa posizioni dirigenziali, è prevalentemente donna tra i 45-55 anni e possiede una laurea. Un terzo delle persone sceglie di seguire il veganesimo per rispettare gli animali, un terzo perché fa bene alla salute e l’ultimo un terzo per altri motivi e così nelle città nascono le notti vegan, i vegan day, i vegan restaurant con a capo chef vegani, come Simone Salvini, un grande uomo e un grande cuoco che lotta quotidianamente per i suoi principi trasmettendo al mondo il suo pensiero e il suo modo più naturale, sensato ed ecologico di intendere la cucina. Elabora proposte, metodologie e soluzioni di cucina vegetariana esclusive e personalizzate per ogni singola realtà, credendoci fermamente.
Nonostante i continui scontri tra questi due diversi modi di vivere l’alimentazione è imperativo, per una vita fisicamente e moralmente sana, essere vegani.

ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO 2016 LICEO VIRGILIO-REDI

Martina Rizzo