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Continuano le aggressioni al pronto soccorso del Fazzi

Data: 25/11/2015 - Ora: 09:50
Categoria: Attualità

fazzi

In una lettera inviata alla Asl una donna denuncia situazioni al Pronto soccorso del Fazzi palesemente "false". Rischia una denuncia.

Ormai siamo all’anarchia. Chiunque, al Pronto soccorso, pretende un trattamento ritagliato su misura delle proprie aspettative e convinzioni. Non hanno più importanza i protocolli e le linee guida che il personale è tenuto ad osservare: dall’attribuzione di un codice al triage ai percorsi diagnostici interni. Niente di tutto questo. «Adesso ci sono io e mi devi curare come dico io. Altrimenti denuncio tutti».

Aumenta la schiera degli «irriducibili» che continuano a lanciare sproloqui a ruota libera all’indirizzo degli operatori sanitari. Del tipo: «qui al Fazzi fate morire le persone… come è accaduto con il giovane di Novoli…».
E’ quello che è accaduto agli inizi di novembre, quando una donna, insoddisfatta del trattamento riservato al marito che lei stessa di notte aveva accompagnato al pronto soccorso del Fazzi (con un forte dolore alla gamba), l’indomani ha preso carta e penna e ha inviato alla Asl una lettera nella quale si lamenta che il marito non sarebbe stato curato come si aspettava che facessero. Una lettera che adesso è un documento, nel quale la donna dichiara comportamenti ed omissioni che non trovano riscontro nella realtà delle cure prestate.
Ovviamente il personale è stanco di subire aggressioni fisiche, verbali e adesso anche epistolari, condite queste ultime di falsità materiali documentate.
Per carità, sarà stata la preoccupazione per la salute del marito oppure la ormai diffusa (alimentata anche da noi giornalisti), errata convinzione che al pronto soccorso dell’ospedale leccese i sanitari non farebbero del tutto il loro dovere, sta di fatto che a nessuno è permesso gettare ombre e a volte fango sull’operato di medici, infermieri e ausiliari che da anni sono in prima linea per salvare vite umane. Ed è anche vero che le risorse a disposizione e l’organizzazione del sistema non aiutano a semplificare i rapporti.
Da quanto siamo riusciti a sapere ora la donna rischia una denuncia. Sarebbe la quarta nel giro di un paio di mesi.

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