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Xylella. In attesa della prima udienza del Tar del Lazio

Data: 20/04/2015 - Ora: 13:18
Categoria: Economia

ulivi

Dal comitato S.O.S. SALVIAMO ORA IL SALENTO

CHI SIAMO
Il Comitato SOS -Salviamo Ora il Salento- è un'associazione senza fini di lucro che ha lo scopo di promuovere, diffondere ed attuare in azioni concrete anche giuridiche e di partecipazione attiva la tutela e difesa dell’ambiente agroforestale del Salento e la sua biodiversità, di promuovere e diffondere l’agricoltura biologica e biodinamica ed in particolare di intraprendere iniziative comuni riguardo a vari temi come quello contingente all’emergenza causata dal Complesso di Essiccamento Rapido dell’Olivo (CodiRo) attribuito dall’autorità regionale alla diffusione di un batterio denominato "Xylella fastidiosa".
Soci fondatori del Comitato sono 26 aziende, che praticano l’agricoltura biologica e biodinamica da molti anni e sono sul mercato con prodotti di eccellenza riconosciuti in Italia e all'estero. Al Comitato aderiscono anche privati cittadini e associazioni ed enti che ne condividono gli scopi e sostengono l'agricoltura biologica e biodinamica.

COSA ABBIAMO FATTO
Le 26 aziende, difese dagli avvocati Luigi Paccione e Valentina Stamerra hanno promosso un ricorso al TAR Lazio sede centrale di Roma, per l’annullamento, previa sospensiva del Piano degli Interventi a firma del Commissario delegato per l’emergenza Xylella e di tutti gli atti presupposti e conseguenti.

L’istanza cautelare si discuterà a Roma il 22 aprile prossimo.

Le ragioni delle aziende sono sostenute in giudizio, mediante atto di intervento ad adiuvandum da sette associazioni a tutela dell’agricoltura sostenibile, dell’ambiente, del paesaggio e della salute.

Lo stesso Comitato SOS Salviamo ora il Salento ed ad altre sette associazioni, sempre difese dagli avvocati Paccione e Stamerra, hanno presentato un secondo ricorso al TAR Lazio allo scopo di ottenere l’annullamento, previa sospensiva, del predetto Piano, rappresentando le istanze solidaristiche di tutela dell’ecosistema, dell’ambiente, dell’agricoltura sostenibile e della salute umana, animale e vegetale.

QUAL È LA NOSTRA IDEA SULLE REALI CAUSE DEL "CODIRO":
Lo stato di abbandono di una consistente parte degli oliveti per mutamenti economici dei mercati, per la parcellizzazione delle terre, per i crescenti costi di conduzione delle campagne e la scarsa redditività.
L’uso e l’abuso di prodotti fitofarmacologici da sintesi chimica applicati ormai costantemente da più di 50 anni e la loro attività antibiotica sull’insieme di organismi animali o vegetali che vivono nel terreno.
L'introduzione massiccia di piante provenienti da aree geografiche lontane con la conseguente introduzione di nuovi patogeni favoriti spesso dagli evidenti cambiamenti climatici degli ultimi decenni.

LA CONSEGUENZA DI UNA TALE SITUAZIONE È:
l’Ulivo è più vulnerabile all’attacco di funghi e patogeni;
l’impoverimento del substrato fertile del suolo, la distruzione di vegetazioni spontanee e degli organismi e microrganismi antagonisti dei parassiti delle piante o degli impollinatori (come le api), con conseguente grave disequilibrio dell’ecosistema.
l’apporto nutritivo per la pianta risulta compromesso ed il suo debilitato sistema di difesa non è più in grado di reagire all’attacco dei patogeni.

LE CRITICITÀ DEL PIANO
L’inefficacia:
Estirpare gli olivi non è la soluzione: significa solo distruggere l’elemento fondante di identificazione culturale che contraddistingue le popolazioni del Salento, senza raggiungere lo scopo: il batterio Xylella se anche fosse la reale causa del disseccamento, è per lungo tempo asintomatico e dunque l’eradicazione delle piante è una soluzione impraticabile.
Riproporre i pesticidi quale metodo di cura non è la soluzione: l’attuale situazione di sofferenza degli ulivi non si cura perpetuando il sistema di distruzione dell’ecosistema, inoltre gli insetti diventerebbero certamente resistenti ai principi attivi.
Il danno biologico: all’ambiente:
È reale e concreto il rischio che l’uso massiccio di fitofarmaci chimici contribuisca all’insorgenza di gravi patologie tumorali, a causa dell’ alto tasso di nocività dei principi attivi in essi contenuti, come dimostrato da numerose evidenze scientifiche, e in un territorio che ha già alte incidenze di tali malattie.
Il danno economico:
Il rischio che aziende biologiche e biodinamiche salentine debbano cessare la loro attività, ritrovandosi improvvisamente senza i loro mercati di riferimento è una spaventosa prospettiva.
Il rischio che anche tutte le altre realtà economiche , agricole e non agricole , ne vengano fortemente danneggiate è molto reale: pensiamo non solo all’agricoltura, ma anche al comparto turistico ricettivo, alla ristorazione, ai servizi .


LA NOSTRA IDEA SULLE SOLUZIONI
Curare attraverso le buone pratiche agronomiche:
potature, sfrondature degli ulivi, trinciature, erpicature leggere e fresature dei terreni;
concimazioni organiche e sovesci.
Restituire vitalità al terreno ricostruendo l’humus e la struttura del suolo, perché questo possa avere ancora una volta la forza di nutrire gli alberi e dare loro una rinnovata energia.
Mettere al bando l’uso di fitofarmaci chimici e consigliare l’utilizzo di rimedi biologici.

LA RESILIENZA, CHE COSA SIGNIFICA
La certezza di poter curare gli ulivi ci viene dall’altissimo grado di resilienza di questa meravigliosa pianta.
La resilienza in ecologia e in biologia è intesa come la capacità di un elemento di auto ripararsi dopo un danno e di ritornare allo stato iniziale dopo essere stato sottoposto ad una perturbazione che l’ha allontanato da quello stato.

Attraverso il nostro comune impegno ci proponiamo di provare oltre ogni ragionevole dubbio che l’unica salvezza per la natura è la natura stessa .

QUANDO LA CRISI E’ L’OPPORTUNITA’
Presagiamo nella crisi, che ora ci attanaglia, una grande occasione di cambiamento per il nostro territorio e per questa ragione ci appelliamo al suo significato etimologico più antico: Scelta, Decisione .
Questo abbiamo scelto, questo abbiamo deciso: non divenire deserto di morte ma un nuovo mondo di rapportarsi con la natura secondo i più avanzati metodi ecologici e biologici.

LE NOSTRE AZIONI
Da queste riflessioni, dalla nostra esperienza di agricoltori biologici e biodinamici, è scaturita la decisione di presentare un ricorso al TAR del Lazio per bloccare il Piano del Commissario Silletti perché la politica locale ed europea ha dimostrato di essere inadeguata a gestire gli eventi e l’intervento tecnico-scientifico ha portato a rimedi anacronistici e dannosi.

Intendiamo favorire una Nuova Ecologia Salentina e per questo divulgare, con frequenza programmata, sistemi di cura e metodi agronomici tanto antichi quanto purtroppo dimenticati. Lo faremo attraverso convegni, seminari, eventi organizzati in tutta la Provincia.
Sosterremo ricercatori e scienziati che hanno deciso di sperimentare interventi fitologici con metodi di cura alternativi alla sintesi chimica .
Promuoveremo azioni culturali che aprano a nuove prospettive e allontanino il buio in cui stiamo rischiando di precipitare.

Autore: Il comitato S.O.S. SALVIAMO ORA IL SALENTO

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