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Manifestazione di protesta in difesa di Torre Guaceto

Data: 02/10/2014 - Ora: 10:32
Categoria: Attualità

torre guaceto

Sabato 4 ottobre 2014, dalle ore 15.00
a Punta Penna Grossa, Torre Guaceto - Brindisi

A seguito degli incontri paralleli svolti il 30 settembre, nella sede Cobas di Brindisi e nella borgata di Serranova finalizzati alla costituzione di un comitato comune in difesa della nuova e concreta minaccia alla salvaguardia della difesa di Torre Guaceto, è stata indetta per sabato 4 ottobre una manifestazione di protesta presso Punta Penna Grossa a partire dalle ore 15 contro la decisione di scaricare la fogna di tre Comuni (Carovigno, San Vito dei Normanni e San Michele Salentino) nella Riserva statale di Torre Guaceto.

La manifestazione vedrà oltre agli interventi degli organizzatori e a momenti di informazione sulla minaccia in corso, anche laboratori per bambini, musica ed altro ancora secondo un programma che sarà in continuo aggiornamento in questi giorni, come è uso fare in quella che è una delle più importanti tra le 27 aree marine protette d’Italia, punto di riferimento del turismo europeo, candidata a rappresentare il mare d’Italia nella prossima EXPO 2015 e ora minacciata gravemente da un atto miope, inutile e prepotente.

Si fa appello all’intervento di gruppi attivi, artisti, cittadini e di chiunque possa offrire un contributo di attività, presenza, parola, musica, bellezza al sit-in di protesta di sabato pomeriggio. Chiunque voglia dare il suo contributo può contattare i promotori attraverso la pagina Facebook oppure attraverso via email (giulemanidatorreguaceto2014@gmail.com).

Quella del depuratore, opera quanto mai necessaria, è una storia iniziata male 30 anni fa e conclusasi oggi in modo ancora peggiore con l'attivazione della condotta finale del nuovo depuratore all'interno del Canale Reale che 800 metri dopo porta le sue acque nella zona di Riserva Integrale di Torre Guaceto. In pratica, incredibile ma vero, si tratta di uno scarico fognario in piena Area Marina Protetta, un finale della storia completamente sbagliato e disastroso per uno degli ultimi tratti di costa rimasti protetti e naturali del territorio del Sud della Puglia. Decisone finale che è assolutamente identica come logica a quella dell’impianto di compostaggio previsto a Serranova, naturale retroterra di Torre Guaceto, mentre il luogo naturalmente portato ad accogliere impianti industriali di questo tipo dovrebbero essere le zone industriali e non una zona ad alta vocazione turistica e ricettiva con abitazioni, ristoranti, alberghi, b&b, turisti italiani e stranieri.

Si lancia un appello ad associazioni e movimenti per partecipare già dai prossimi giorni al "Comitato per la salvaguardia di Torre Guaceto", che prende in carico la manifestazione di Sabato 4 Ottobre e le future iniziative che saranno necessarie, un Comitato che sappia coniugare la lotta contro lo scarico in mare alla richiesta di una gestione consapevole e trasparente del territorio.

Vanno invece sostenuti quei soggetti e progetti che hanno costruito una buona pratica di ecocompatibilità nella Riserva di Torre Guaceto tra percorsi di educazione ambientale, la difesa degli ulivi centenari, le coltivazioni biologiche, le iniziative culturale inserite nel paesaggio, il prelevare il giusto dal mare, l’alimentare un turismo oggi definito "consapevole". Tutte quelle iniziative che negli ultimi anni hanno fatto sì che Torre Guaceto diventasse, suppur in un territorio martoriato dalle scelte industriali, un punto di riferimento e un motivo attrattore di turismo, futuro, energie e forze positive con un indotto di immagine, economia e benessere del territorio incalcolabile e che oggi le stesse Istituzioni che dovrebbero difendere gli interessi dei cittadini rischiano di danneggiare per sempre con un atto vigliacco e di interesse.

Così come si è fatto oltre 30 anni fa nel difendere Torre Guaceto dalla minaccia della costruzione di una centrale nucleare e negli anni ’90 evitando la costruzione di 600 appartamenti a schiera, si continuerà a farlo oggi strenuamente e contro l’arroganza delle decisioni dall’alto.

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