Tutti si interrogano sul da farsi, tranne la politica, o forse, non sa che posizioni prendere, oppure tace perchè sorpresa amaramente delle scoperte fatte nel Sud Salento. Parliamo delle discariche che, tra le altre zone, costeggiano e interessano il tracciato della SS 275, la strada che dovrebbe collegare Maglie al Capo ma che da anni divide e fa discutere. Le discariche, coperte e nascoste per anni a occhi indiscreti, sono state portate alla luce in seguito alle denunce di ex pentiti che hanno denunciato la propria colpa e quella di altri nell'aver sotterrato di tutto, da pellami a pile esauste a lastre di eternit a materiale tossico. Che fare ora? Intanto una voce sola, da parte di ambientalisti e cittadini, dice che le discariche vanno ripulite e sanato il territorio fortemente minato nella sua integrità, dopo di che, quel che si chiedeè che il progetto della 275 venga fermato perchè sarebbe sono un "ennesimo scempio su una situazione già compromessa".

Nei giorni scorsi anche l'ex ministro Massimo Bray ha presentato un'interrogazione al ministro Lupi: "Proprio su queste discariche, sottoposte a sequestro probatorio dalla Magistratura, insiste il tracciato della progettata strada statale 275, nuova e strategica arteria per il trasporto locale su gomma sulla direttrice Maglie – Leuca" spiega "Il progetto definitivo è stato approvato dal Cipe con delibera n. 76 del 31 luglio 2009 ed ha un valore complessivo di 288 milioni di euro finanziato in parte dal Cipe e in parte dalla Regione Puglia. Tuttavia", prosegue l'ex ministro "gli ultimi fatti dimostrano la grave carenza della fase preliminare di progettazione della nuova strada statale 275, che evidentemente non ha tenuto conto della situazione ambientale della zona". Dando così manforte anche agli ambientalisti che da anni si battono per lo stop o la revisione del tracciato, al Ministro Lupi, Bray chiede "se non ritenga opportuno, alla luce dei fatti suesposti, anche in considerazione degli ipotizzati effetti ambientali, ripensare il progetto dell'opera". La politica salentina tutta tace, invece, e non sono pochi a interrogarsi sul perchè. Lo facciamo anche noi: chiediamo ai segretari e responsabili dei partiti operanti nel Salento di prendere una presa di posizione sulla questione.