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Su Facebook: "Peccato, troppo lieve il terremoto in Calabria". Ed è polemica

Data: 31/05/2012 - Ora: 11:57
Categoria: Attualità / Solidarietà
Comune: Lecce

Terremoto

Come reso noto da un quotidiano online calabrese, alcuni utenti vorrebbero un terremoto al Sud di pari entità rispetto a quello avvenuto in Emilia

Non è questione di sarcasmo nero. Non si tratta di battute che sdrammatizzano la tragedia. Quello che muove alcuni giovani, sembra essere altro.

Fastidio, astio, sentimenti di superiorità, cultura trasmessa di generazione in generazione e che, purtroppo, non sembra evolversi in maniera positiva. Perché quello che più sconvolge è constatare che il problema parte dai giovani, da chi, all'odio e al separatismo dovrebbe preferire l'integrazione e l'interazione con un unico fine: il bene comune.
Andiamo per punti. Il terremoto ha sconvolto l'Emilia. Ha aperto uno squarcio territoriale e psicologico in una terra sempre pronta all'accoglienza. Ma non solo. E' il Nord Italia ad aver patito la tragicità dell'evento. Perché le scosse le hanno sentite in Lombardia, in Veneto, in Toscana, e anche più su.
E poi sono arrivate quelle tra la Calabria e la Basilicata. Più leggere. Fortunatamente senza vittime.
E poi è arrivata come sempre la solidarietà, le campagne di sensibilizzazione, l'Italia che come successo in occasione del terremoto in Abruzzo, si è stretta attorno alle zone colpite. Non solo economicamente, ma anche e soprattutto a livello operativo con volontari sempre pronti ad intervenire da tutte le parti dello stivale per dare una mano.
La solidarietà però non è cosa da tutti. E nemmeno il volontariato. Per non parlare del rispetto verso il prossimo. Aveva già fatto scalpore la dichiarazione tramite social network di Stefano Venturi, solo 31 anni, segretario della Lega Nord di Rovato. Sul suo profilo Facebook aveva scritto: "Terremoto nel Nord italia. Ci scusiamo per i disagi, ma la Padania si sta staccando (la prossima volta faremo più piano)".Critiche a valanga. Web in rivolta. Scuse imminenti per una frase che lascia spazio a poche interpretazioni. Sarcasmo? Forse no.
E poi la tesi si avvale tenendo conto di quanto riportato da portale.calabriaora.it che è riuscito a scovare su un gruppo Facebook chiamato appunto Calabria alcuni commenti scritti dagli utenti.
Insulti, frasi del tipo: "Iniziate a scavarvi le fosse, maledetti terroni!". Odio, rancore e riflessioni agghiaccianti di fronte a poche righe piene di offese. Perché il Sud non è stato "punito" dalla natura. E' questo il punto. Il Sud meriterebbe quel dolore, il Nord no. E' questo quello che si evince.
Di fronte alle nuove frontiere della comunicazione resta da fare un inchino. Perché Facebook, Twitter e Youtube portano a galla realtà che rimarrebbero sopite in piccoli contesti territoriali. Adesso tutti sappiamo che il dolore di fronte ad un tragico evento viene reso noto anche in questo modo. Ed è il Nord, la sua cultura e il suo rispetto verso gli altri a perderci qualcosa. Per colpa di pochi.
E forse si allunga la distanza, fisica e territoriale. E non solo.

Foto da: portale.calabriaora.it

Autore: Chiara De Carlo

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